Molto, molto interessante, ma io non faccio testo: di solito sono d’accordo con Dario Antiseri …
Questa opzione a parte hominis sarebbe tuttavia impossibile in un universo in cui si dimostrasse che l'uomo è solo corpo; in un universo in cui quello scientifico fosse l'unico linguaggio dotato di senso; in un mondo in cui il senso della vita del singolo e dell'umanità nella sua interezza risultasse determinato da ineluttabili leggi di sviluppo della storia; in cui tutta la realtà si risolvesse nel solo universo fisico. Quindi, perché la fede sia possibile è necessario che prima vengano distrutti gli «assoluti terrestri», certezze presunte indubitabili, totalizzanti e negatrici della trascendenza. Un sapere assoluto è un uomo assoluto; e l'uomo assoluto fa sprezzantemente a meno del Redentore. Ebbene, se il secolo XX si era aperto e, in parte, si era sviluppato, con movimenti filosofici accomunati dall'idea che «homo homini deus est» , esso si è però chiuso, nelle sue punte più avanzate, con la lucida consapevolezza di una riconquistata contingenza, con una
luce chiara sui limiti della ragione umana. Ai nostri giorni non è più possibile nascondere l'inventario dei fallimenti di filosofie che, nonostante i loro grandi meriti, presumono di offrire razionali, incontrovertibili, fundamenta inconcussa radicati in una totale immanenza. Progressivamente, ma sempre con maggiore insistenza, sono state erose e devastate le «grandi illusioni» generate da una ybris che ha alimentato l'abuso sistematico della ragione. All'interno di siffatto orizzonte riemerge più irreprimibile che mai la domanda metafisica: perché l'essere piuttosto che il nulla? Domanda metafisica che trova il suo nervo scoperto nella sofferenza innocente. Perché la sofferenza? Tale interrogativo - annotava qualche tempo fa Norberto Bobbio - , «è una richiesta di senso, che rimane senza risposta o, meglio, che rinvia ad una risposta che mi pare difficile chiamare ancora filosofica». Non è la scienza a dirci quello che dobbiamo fare. Non è la scienza a insegnarci in che cosa possiamo sperare. È per principio che la scienza non risponde alle domande per noi le più importanti. Il porro unum necessarium esula dalla ragione scientifica, e non è possesso della ragione filosofica: la filosofia non salva. La filosofia può portare a perdizione ma non salva. Per questo non si sarà mai grati abbastanza a quei pensatori i quali hanno insegnato che l'uomo non è il padrone del senso, che è un mendicante di senso. E che ci han fatto capire che «ormai solo un Dio ci può salvare».
[religione, filosofia]
direi che è sempre molto difficile NON essere d'accordo con dario antiseri. tanto più quando parla delle cose che sa come pochi altri.
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