In effetti, non sembra proprio che ci siano stati errori di comunicazione. La Finanziaria, criticata da quasi tutti gli economisti che contano, avversata da Confindustria (con le dure parole del suo presidente, Montezemolo) e stigmatizzata dalle società di rating, sembra invece lo specchio fedele dei rapporti di forza interni alla maggioranza. Uno specchio persino troppo fedele. Nel senso che, in genere, non si dà una così meccanica ed esatta corrispondenza fra gli equilibri politici e le scelte di politica pubblica. Ma in questo caso è accaduto. Per capire la Finanziaria bisogna sempre rammentare che la maggioranza ha un baricentro interno fortemente spostato a sinistra. Fatte le elezioni, lo dissero subito i numeri: a trionfare era stata la sinistra massimalista nelle sue varie anime, mentre la sinistra moderata era rimasta al palo.
[…]
Ma se le componenti moderate si indeboliscono troppo, il sistema bipolare finisce per autodistruggersi. Nessun bipolarismo può durare a lungo se le fazioni estremiste (inidonee a governare le democrazie capitaliste) acquistano troppo spazio. Credo anch'io che sia in atto «un complotto». Ma non contro il governo Prodi. Contro il bipolarismo.
October 23, 2006
Nessun errore di comunicazione
A sinistra qualcuno, a proposito del coro di critiche levatesi praticamente da ogni dove nei confronti della Finanziaria, aveva parlato di “errori di comunicazione.” Angelo Panebianco, come Luca Ricolfi (vedi post precedente), non è per niente d’accordo, e sul Corriere di oggi spiega perché (ma onestamente non rivela alcuna verità occulta):
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