October 3, 2006

Una decisione saggia

[Update: vai al post successivo per un approfondimento.]
Che non sempre delle profonde convinzioni religiose siano buone consigliere è cosa che (quasi) tutti, credenti e non credenti, abbiamo imparato a nostre spese dalla storia, oltre che, naturalmente, dall’attualità. Prendiamo un caso in qualche modo emblematico: quello degli homeschoolers, un fenomeno in ascesa negli Stati Uniti, ma che molto difficilmente prenderà piede in Europa. E la cosa, appunto, non mi dispiace affatto, tanto che sono d’accordo con una recente decisione in materia da parte della Corte Europea dei Diritti Umani, che ha respinto la protesta di due genitori tedeschi, Joshua e Rebekka Konrad—che per motivi religiosi si oppongono, in particolare, alle lezioni di educazione sessuale impartite nelle scuole—, contro il divieto, in vigore nel loro Paese, di educare i propri figli a casa.

Insomma, si è ritenuto che l’interesse nazionale debba prevalere sul diritto dei genitori a farsi carico direttamente dell’educazione dei figli. La Corte, in altre parole, ha riconosciuto che, dal momento che le scuole rappresentano la società, e visto che è interesse dei ragazzi diventare parte della società stessa, il diritto dei genitori non può arrivare fino al punto di privare i figli di un’esperienza così fondamentale.

Grazie a Samantha, che ha segnalato questo post (piuttosto risentito), dal quale ho appreso della decisione della Corte.


4 comments:

  1. Considerazioni e interrogativi, Francesco, che mi sembrano molto centrati. Sto scrivendo un post di aggiornamento per chiarire (anche a me stesso) i termini del problema. Ciao.

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  2. sai che mi hai dato un bello spaccacervello su cui riflettere?
    +perchè sull'istruzione io ho sempre avuto idee abbastanza nette, sturziane e liberali. ma il problema che poni mi sembra tutt'altro che campato in aria. ne riparliamo.

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  3. ..per non parlare poi della analisi su un piano libertarian del tema: statalismo impositivo contro libera determinazione dell'individuo.
    Non è così semplice, ovviamente, e anch'io sono combattuto, ma pendo per la scelta opposta a quella che fai tu.
    Un genitore potrebbe per esempio dire che non intende che suo figlio, fin che è sotto la sua tutela, "partecipi" a QUESTA società. Un Amish per esempio, non avrebbe quindi diritto di vivere in Europa?
    Ciao, Abr

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  4. Ho un'amica che sentendo ragionare le amiche compagne di scuola dei suoi figli è rimasta impresionata dalla violenza e agitazione dei ragazzini e ragazzine (9-12 anni) su ciò che imparavano a scuola sul sesso; da quanto mi ha raccontato posso capire i genitori tedeschi. Diceva la signora che era d'accordo con l'educazione sessuale pero, da ciò che sente dire, si capisce con difficoltà il limite fra educazione e pornografia. E' giusto da una parte -diceva la signora- perchè può permettere ai ragazzini di sapere ed essere per tanto in grado di notare rischi sempre più difusi, dall'altro è una sorta di raccoglitore di bambini che nella loro mente vedono tutto questo normale quindi niente di male anche a fare filmati o foto che a loro insaputa vanno a finire nel giro dei trafficanti.

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