Il mondo, oggi ha bisogno di parole che uniscano. E chi più di un pontefice («costruttore di ponti») le dovrebbe dire? Il Papa, rammaricato, dopo ha rilanciato il dialogo. Ma ora deve rispondere a una domanda: l'Islam viene da Dio oppure no? Se dice no (come il discorso di Ratisbna sottintende) il dialogo religioso è solo finzione; se dice sì, accetta la teologia delle religioni che ha sempre combattuto da cardinale prefetto [...]. Non è, anzi non siamo, in una situazione facile.
Confesso che sono un po’ sconcertato. Non essendo un teologo, ma solo uno che ha coltivato per qualche tempo (e a puro titolo di curiosità personale) la filosofia e la storia delle religioni, mi trovo sicuramente in imbarazzo a contestare questo giudizio piuttosto netto e categorico emesso da un "addetto ai lavori," ma non ho potuto fare a meno di lasciare sul blog di Massimo Adinolfi il seguente commento:
Caro Ap, che un teologo ponga al Papa una domanda come quella se l'Islam venga da Dio oppure no è una cosa che mi suona strana, ma strana veramente. Altro sarebbe chiedere, a mio modestissimo avviso, se si ritiene che l'islam, ancorché per vie tortuose e attraverso errori (gravi) e imperfezioni (numerose), possa avviare degli esseri umani (qualora siano animati dalle migliori intenzioni) ad un certo progresso spirituale, avvicinandoli di conseguenza ad una Verità che tuttavia è stata rivelata compiutamente soltanto ai cristiani.
Il che naturalmente vale, oltre che per l'islam, anche per qualsiasi altra religione. E ciascuna religione, a sua volta, avrebbe il diritto-dovere di rapportarsi con tutte le altre, compreso il cristianesimo, più o meno esattamente allo stesso modo.
Da qui potrebbe nascere il dialogo. Un dialogo onesto, anche se, ovviamente, limitato. Onestà vuole, infatti, che da parte di nessuno si venga meno a ciò che si è. Nemmeno per un'ipotesi di lavoro. Il resto è «sincretismo», cioè confusione, o qualcosa che comunque ha poco a che fare con una fede religiosa, compreso il buddismo, che pure è una strana, anche se affascinante, religione senza Dio.