Legata all'immigrazione clandestina, c'è la prostituzione. Strade di periferia invase da nigeriane e ragazze dell'Est. In un trionfo dell'ipocrisia del quale a farne le spese sono solo le schiave del sesso. Ma non sarebbe il caso o di riaprire le case chiuse o di punire anche i clienti?
«Non ho alcuna obiezione a prendersela con i clienti. Quando si cita la privacy a difesa di uno squallido maschio che gira per la Salaria alla ricerca di ragazze dalle quali ottenere a pagamento ciò che non sa ottenere altrimenti, beh, della sua privacy mi interessa ben poco.»
[…]
… Ma intanto si arriva a costruire i muri come quello di Padova.
«Questo è un altro capitolo, rappresentato dalle politiche urbaniste che debbono accompagnare l'inserimento delle comunità di immigrati e dovrebbero prevenire il fenomeno banlieu, dove le forze dell'ordine possono solo spegnere gli incendi. Si tratta di decongestionare questo eccesso di presenze. Vuole che le dica una cosa socialista? Questi fenomeni li crea l'ingordigia di alcuni proprietari di immobili i quali all'affitto di una famiglia preferiscono sei studenti o ancora meglio sedici immigrati che vengono messi a centimetri quadrati, realizzando un profitto fuori di misura. Via Anelli è figlia di questo. Due bravi sindaci, una di centrodestra prima e uno di centrosinistra poi, si sono adoprati per decongestionare le due concentrazioni etniche che si sono formate. Ma se non si fa in tempo, prima le forze dell'ordine debbono sbrogliare la matassa, poi ci si mette un muro per evitare che si riaggrovigli».
Ma anche il resto è interessante.