December 18, 2006

'Le stelle si vedono quando fa buio'

Le notizie dall’Iran si susseguono in rapida successione, in queste ore. Di una di queste—la peggiore, senza dubbio—ho già parlato nel post precedente in inglese, ma c’è qualcosa anche in italiano, grazie al Corriere, che salva la faccia della stampa italiana. Si tratta del nuovo sistema di classificazione “a stelle” adottato dalle autorità accademiche della prestigiosa università Amir Kabir di Teheran. Un sistema ideato per “premiare” gli studenti ribelli “marchiandoli” con una, due o tre stelle, a seconda del loro livello di inaffidabilità politica, naturalmente dal punto di vista del governo.

A quanto pare all’origine della inaspettata manifestazione di protesta di una settimana fa contro Ahmadinejad c’era proprio questa tristissima novità. Non a caso tra i cartelloni di protesta ce n’era uno che recava scritto «le stelle si vedono quando fa buio». Gli studenti “premiati,” comunque, come informa The Telegraph, esibiscono con fierezza il loro “marchio” e hanno colto immediatamente il nesso con il sistema adottato dai nazisti con gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Quando Bertolt Brecht ha scritto “sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi,” ha colto perfettamente e ante litteram la situazione attuale dell’Iran. Il minimo che possiamo fare, dalle nostre parti, è rendere omaggio agli eroi parlandone. Auguri ragazzi, con tutto il cuore.

La seconda notizia—che non ci fa né caldo né freddo (parlo per me)—è che d’ora in poi l’Iran calcolerà le proprie entrate, comprese quelle derivanti dalle vendite di greggio, in euro e non più in dollari.

La terza—la migliore: finalmente una buona nuova!—è che si sta profilando una sonora sconfitta elettorale per gli ultra-conservatori del presidente iraniano Ahmadinejad. Ottimo a tal riguardo il resoconto di Asia News:

Il voto riguardava comuni, alcuni deputati e l’Assemblea degli Esperti. Quest’ultima era l’elezione principale. Solo i musulmani potevano votare per eleggere 86 mullah, gli “Esperti” (eletti per 8 anni, hanno il potere di scegliere o magari destituire la Guida Suprema). In alcune circoscrizioni, la preselezione drastica dei candidati fatta dal “Consiglio dei Guardiani” non ha lasciato nessuna scelta agli elettori: tante sedie, tanti candidati. Però, la partecipazione è stata assai alta: 62 %, una cifra che provoca dichiarazioni liriche da parte d’Ahmadinejad (“gloriosa epopea”, “vittoria del popolo”,
“neutralizzati i cospiratori occidentali”). Mohammad-Ali Hosseini, portavoce del
Ministero degli Affari esteri, ha pure affermato che questa cifra significa l’appoggio del popolo all’attuale politica estera dell’Iran!
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Yet another 'star rating' system

Do you remember the demonstration staged by Iranian students one week ago, on Monday, December 11, against President Mahmamoud Ahmadinejad? Yes, when they lightened a firecracker and burned the head of state's photograph calling him a dictator as he himself was speaking at Amir Kabir Technical University in Tehran. Well, as a result, about seventy students have been “awarded” through the new "star rating" system which has been recently adopted by University authorities for politically-active students. However, as The Telegraph reported,

the star system has become a badge of honour among those who have acquired them on their records. Students have likened it to the German Nazi-era practice of making Jews wear the Star of David.


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This while early returns are showing hard-line President Mahmoud Ahmadinejad's conservative opponents leading in elections for local councils, and former Iranian president Hashemi Rafsanjani is leading the race for a seat on a powerful clerical body.

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