A quanto pare all’origine della inaspettata manifestazione di protesta di una settimana fa contro Ahmadinejad c’era proprio questa tristissima novità. Non a caso tra i cartelloni di protesta ce n’era uno che recava scritto «le stelle si vedono quando fa buio». Gli studenti “premiati,” comunque, come informa The Telegraph, esibiscono con fierezza il loro “marchio” e hanno colto immediatamente il nesso con il sistema adottato dai nazisti con gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Quando Bertolt Brecht ha scritto “sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi,” ha colto perfettamente e ante litteram la situazione attuale dell’Iran. Il minimo che possiamo fare, dalle nostre parti, è rendere omaggio agli eroi parlandone. Auguri ragazzi, con tutto il cuore.
La seconda notizia—che non ci fa né caldo né freddo (parlo per me)—è che d’ora in poi l’Iran calcolerà le proprie entrate, comprese quelle derivanti dalle vendite di greggio, in euro e non più in dollari.
La terza—la migliore: finalmente una buona nuova!—è che si sta profilando una sonora sconfitta elettorale per gli ultra-conservatori del presidente iraniano Ahmadinejad. Ottimo a tal riguardo il resoconto di Asia News:
Il voto riguardava comuni, alcuni deputati e l’Assemblea degli Esperti. Quest’ultima era l’elezione principale. Solo i musulmani potevano votare per eleggere 86 mullah, gli “Esperti” (eletti per 8 anni, hanno il potere di scegliere o magari destituire la Guida Suprema). In alcune circoscrizioni, la preselezione drastica dei candidati fatta dal “Consiglio dei Guardiani” non ha lasciato nessuna scelta agli elettori: tante sedie, tanti candidati. Però, la partecipazione è stata assai alta: 62 %, una cifra che provoca dichiarazioni liriche da parte d’Ahmadinejad (“gloriosa epopea”, “vittoria del popolo”,
“neutralizzati i cospiratori occidentali”). Mohammad-Ali Hosseini, portavoce del
Ministero degli Affari esteri, ha pure affermato che questa cifra significa l’appoggio del popolo all’attuale politica estera dell’Iran!
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