Sul global warming ferve il dibattito su TocqueVille. Se ne occupano, in particolare, due post. Su entrambi sono intervenuto (vabbè, dicendo più o meno le stesse cose), perché la questione, sia osservata dal punto di vista del "pensiero unico," sia da quell'altro, mi sembra meriti un'attenzione che, purtroppo, non può che essere inversamente proporzionale all'ignoranza (in materia) in cui i comuni mortali si trascinano malinconicamente ...
@ Rob: Ci sono piu' di 150,000 scienziati che non sono d'accordo con quello che dicono greepeace and company. E cioe' che il "global warming" cosi alla moda e' solo un ciclo che si ripete e non c'e bisogno di allarmarsi piu' di tanto. Inoltre il cosidetto pericolo di esaurimento delle risorse naturali e' secondo me un'esagerazione perche' ci sono gia’ da anni controli sull’inquinamento, le industrie hanno ormai impianti che inquinano poco, c’e anche una coscienza che e’ consapevole dell’importanza di lasciare alla natura tempo per rigenerarsi. Insomma il film di Al Gore, allarmista e inter nos di una noia pazzesca, non mostra l’altro lato della medaglia.
ReplyDeletePrendo l'esempio del Giappone che ha annunciato ieri che il blue fin tuna, non sara' pescato ho comunque 40 % in meno, per appunto dare la possibilita' a questa specie di rigenerarsi. Cosi come nel mio settore di lavoro, dove noto un incremento e non una diminuzione della materia prima.
Le esagerazioni e, ancora una volta, gli estremismi sono il motivo principale per il quale anche ottime argomentazioni perdono credibilità, accrescendo piuttosto la confusione dell'opinione pubblica (invece di informarla seriamente e correttamente).
ReplyDelete