Ma questo non è ancora tutto. Perché—incalza Renzo Foa—chi conosce il nostro philosophe sa che di tutta questa storia l’aspetto più rilevante non è il sostegno elettorale dato a un progetto politico che, a un certo punto, risulta essere quello più vicino alle proprie convinzioni, ma piuttosto
che c'è una cultura, un pezzo importante della cultura europea, che non può più riconoscersi nella sinistra e si sente politicamente rappresentata da un'innovazione che sta nell'area neo-liberale.
Ed ecco il punto: con "Pourquoi je choisis Nicolas Sarkozy,” un altro pezzo della sinistra pensante d’Europa se n’è andata per la sua strada. Stesso percorso, più o meno, di Christopher Hitchens, britannico anche se ormai americano d’adozione, che il suo endorsement l’ha fatto per George W. Bush.
Insomma, Glucksmann o Hitchens, il grido di dolore è lo stesso:
Dov'è finita la battaglia per le idee che tanto a lungo fu il suo privilegio? Dove si è smarrito lo stendardo della solidarietà internazionale, un tempo orgoglio del socialismo francese?
Per i più curiosi rilancio un prezioso suggerimento di Andrea Mancia: sul sito della Fondazione Liberal vengono riproposti gli articoli più recenti che Glucksmann ha scritto per la rivista bimestrale della fondazione medesima.
Infatti, una lettura che lascia il segno.
ReplyDeleteTi "trackbacco" subitamente :)
ReplyDeleteciao
Andrea
www.rightnation.it
son tornato!
ReplyDeletecreonte.splinder.com
Grazie, Andrea. Ciao.
ReplyDeleteBentornato, Creonte!