La musica, dice monsignor Ravasi sul “Mattutino” di oggi, può essere “sia uno strumento di esaltazione interiore, di luce e di liberazione, ma anche di esasperazione, di inasprimento, di sofferenza, di svelamento del vuoto che è in noi.” Come sempre, ha ragione il monsignore. Personalmente ho elaborato qualche strategia difensiva: certa musica, per me, semplicemente non esiste. Includo, però, anche un sacco di roba che sta in mezzo, cioè tra i due estremi evocati da Ravasi. Il resto è un’altra storia: amo la «mia» musica come poche altre cose. La ascolto poco, è vero, ma quando lo faccio è sempre una bella esperienza.
Navigando per la blogosfera, e precisamente gettando le ancore sul blog di Cherry, col quale c’è da tempo uno scambio di links, ho scoperto che uno può mettere sul suo sito la propria playlist! Mi sembra una trovata grandiosa, di quelle che mi fanno entusiasmare per la tecnologia. Posso ascoltare quel che più mi piace mentre leggo, scrivo e curioso, ma soprattutto lo posso condividere “in tempo reale,” facendo sapere che razza di gusti musicali ho. Ho appena cominciato, e nella playlist (vedere colonna di destra, in basso) ci sono meno di una trentina di pezzi. Altri presto arriveranno. Dopodiché, una volta scoperte le carte, a qualcuno cadranno le braccia, a qualcun altro non potrà importare di meno. Ma state pur certi che io, comunque, della «mia» musica vado piuttosto orgoglioso ...
Pensato, scritto e sottoscritto nel giorno in cui, sul calendario cristiano, si ricorda Santa Cecilia, patrona della musica.
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