Non mi sogno minimamente di riassumere la riflessione di Jacques Le Goff—esponente di rilievo del gruppo delle “Annales” e sicuramente uno dei massimi medievisti viventi—sulla condizione della donna nell’età di mezzo pubblicata ieri su Avvenire. Dico solo che si tratta di un testo che va ben oltre i limiti della “divulgazione giornalistica,” e che proprio per questo rende un servizio prezioso a chi vuol mettersi nella condizione di capire qualcosa al di là dei luoghi comuni e dei pre-giudizi. Certamente, l’intenzione è quella di ribaltare, da un punto di vista strettamente storico, falsificazioni e distorsioni di prospettiva.
Colpisce, in particolare, che per Le Goff “non vi sia stata peggiore condizione femminile di quella della donna in Europa nel XIX secolo.” E quanto al tempo presente, onde non lasciarsi fuorviare dalle “illusioni,” il grande storico francese si limita a constatare come, in Occidente, oggi non vi siano certamente più donne Primo ministro di quante, nel Medioevo, fossero regine o reggenti. Insomma, tenetevi forte e allacciate le cinture: Le Goff vi stupirà (soprattutto se ancora non avete letto niente di suo).