La risposta penso sia abbastanza scontata, almeno per i frequentatori di questo blog: la cosa migliore è andare a leggersi cosa scrive Sandro Magister sul suo sito Web. Io l’ho fatto e mi basta e avanza. E con questo potrei chiudere il post: il link l’ho messo, andate in pace. Però c’è sempre qualcuno che è troppo impaziente e vuole qualche ragguaglio su due piedi (e l’articolo di Magister è lunghetto). Lo accontento subito: Bagnasco è praticamente la stessa cosa di Ruini, è “tosto” come lui, è filosofo come lui (è stato per un ventennio circa professore di metafisica e ateismo contemporaneo alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale). Insomma: non cambierà assolutamente nulla.
Infine, un particolare non trascurabile del cursus honorum di Bagnasco: prima di diventare arcivescovo di Genova, sei mesi fa, è stato arcivescovo ordinario militare per l’Italia. Perché è importante questa tappa? Ricordate il memorabile “non fuggiremo” scandito dal cardinale Ruini durante i funerali delle vittime di Nassiriya? Ebene, il Nostro, racconta Sandro Magister, lo sottoscrisse immediatamente.
P.S.: Qualcuno non è sicurissimo di ricordare bene le parole di Ruini davanti alle bare dei caduti, avvolte nel tricolore? Eccole:
«Amare anche i nostri nemici: è questo il grande tesoro che non dobbiamo lasciar strappare dalle nostre coscienze e dai nostri cuori, nemmeno da parte di terroristi assassini. Non fuggiremo davanti a loro, anzi, li fronteggeremo con tutto il coraggio, l'energia e la determinazione di cui siamo capaci. Ma non li odieremo, anzi, non ci stancheremo di sforzarci di far loro capire che tutto l'impegno dell'Italia, compreso il suo coinvolgimento militare, è orientato a salvaguardare e a promuovere una convivenza umana in cui ci siano spazio e dignità per ogni popolo, cultura e religione.»