March 21, 2007

Sentieri interrotti (Heidegger? Macché, il governo dell’economia)

Luca Ricolfi su La Stampa di oggi (estratti):

> "Un anno fa, in piena campagna elettorale, quando i conti erano ancora in profondo rosso, il centro-sinistra aveva promesso ... "

> "Poi, ad aprile, l’Unione vince le elezioni e fa mostra di scoprire - improvvisamente - che la situazione dei conti pubblici è drammatica, e quindi tutte le promesse vanno riviste ..."

> "Tra febbraio e marzo i nostri governanti cambiano di nuovo idea: forse abbiamo esagerato, forse abbiamo spremuto un po’ troppo gli italiani ..."

> "A questo punto della storia la rotta è di nuovo cambiata. Grazie all’ipotesi di abolizione dell’Ici si ricomincia a parlare di riduzione delle tasse, forse già dal 2007 ..."

> "Non passano ventiquattro ore da queste caute aperture del ministro dell’Economia e il presidente del Senato non resiste alla tentazione di dire anche lui la sua: le tasse vanno sì ridotte (ma non le avevate appena aumentate?), e tuttavia non basta farlo per le imprese, occorre farlo anche per le famiglie ... "


> "Il governo, naturalmente, ha tutto il diritto di decidere su che rotta vuole condurre la barca dell’Italia. Può fare come la Merkel (caute riforme del Welfare più sgravi fiscali alle imprese), può fare come ha fatto fin qui (più tasse e più spese), può fare come aveva promesso (riforme, meno sprechi, meno tasse), può persino inventarsi una politica economica completamente nuova. Però deve dircelo, deve farci capire dove siamo diretti. Non soltanto perché, dopotutto, è ai cittadini che un governo risponde, ma perché l’incertezza, i segnali contraddittori, i falsi annunci, il continuo dire e contraddire, fare e disfare - insomma questo continuo governare a zig-zag - danneggiano l’economia del Paese e deprimono il morale delle persone. "

Non vorrei aver saltato qualche passaggio ...

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