Mi spiace che anche Giuliano Ferrara si sia arruolato nell’esercito di liberazione nazionale dalla volgarità politica. Non lo capisco, o forse sì, ma non è da escludere che la sua sia una difesa d’ufficio, o che si sia sentito toccato per qualche viziaccio dal quale, facendo parte—malgré soi?—della categoria giornalistica, non potrebbe essere immune neppure se lo volesse: tutte le “caste” hanno le proprie regole, più o meno ferree, e i propri tabù.
In ogni caso, quello che il Vate ha dichiarato a Euronews (disponibili anche quattro video dell’intervista) sul «Tronchetto dell'infelicità», nonché su «destra e sinistra», informazione, Valium ecc., tutto è meno che volgarità gratuita, roba campata in aria o discorsi deliranti.
Non sarà, magari, che, a questo punto, è alle "caste" che conviene buttarla sull’offesa, in mancanza di argomenti più seri?
Non sarà, magari, che, a questo punto, è alle "caste" che conviene buttarla sull’offesa, in mancanza di argomenti più seri?