December 13, 2007

Eppur si muove ...

Qualcosa sembra muoversi davvero, al centro. Per informazioni chiedete a Bruno Tabacci, ma prima date un'occhiata qui.

Oltre ogni limite di stupidità

E’ una cosa che penso da molto, un sospetto atroce, troppo surreale per essere esternato, troppo poco credibile per essere argomentato. E pure quando la «notizia» irrompe nella vita di tutti i giorni si stenta a filarci dietro. Ma una notizia è una notizia, e fino alla smentita ufficiale resta in piedi, volenti o nolenti. Ma nessuno, finora, pare abbia smentito. E allora? Allora, se tanto mi dà tanto, io esterno, in omaggio a sua maestà la notizia, che poi, nella fattispecie, è quella che abbiamo appreso dal Giornale di ieri, tramite la lettera al Direttore spedita da un lettore il cui figlio frequenta la classe IV C della Scuola Elementare “Villani” di Firenze:


La maestra di disegno ha nei giorni scorsi invitato gli alunni a fare un disegno che rappresentasse il Natale e mio figlio si stava quindi accingendo a rappresentare la «Natività di Cristo» quando è intervenuta detta maestra «vietando» al bambino di disegnare «Gesù bambino».Mio figlio è rimasto molto amareggiato da questa vicenda, anche perché non è riuscito a comprendere la ragione di tale assurdo divieto ed ha riferito il proprio turbamento a noi genitori.Pensando l'incidente si fosse verificato per un equivoco, mia moglie si è quindi recata personalmente a parlare con la maestra di disegno ma questa, appresa la ragione del colloquio, si è «inalberata» affermando che sarebbe «una scemenza» (testuali parole) voler rappresentare la nascita di Gesù Cristo ed associarla al Natale […].


Che ci si creda o no, questa cosa pare sia accaduta veramente. Tanto che oggi, su Avvenire, si può leggere un editoriale che la commenta—e che condivido, nella sostanza—in maniera giustamente, comprensibilmente indignata. Ma il sospetto che ho, come dicevo sopra, è atroce, e quindi, da un certo punto di vista, il commento di Marina Corradi mi sembra piuttosto inadeguato, come le considerazioni—parimenti indignate, giustificate, comprensibili—di quel genitore nella lettera al Giornale. Il sospetto che ho è questo: che si stia consolidando, nella nostra società, una componente laicista che, nelle sue frange più estreme (ma non per questo inconsistenti sul piano “quantitativo”), abbia varcato drammaticamente il Rubicone dell’imbecillità, della più proterva e irriducibile chiusura mentale, e dunque di un oscurantismo e di un’intolleranza che non hanno più freni e limiti.

Mi vengono in mente gli anni lontani della “contestazione” studentesca e in particolare la rivendicazione del diritto alla creatività e alla libertà di espressione artistica: fiorirono allora, opera di giovani e brillanti talenti, i primi murales: a volte stupendi, quasi sempre gradevoli e, a loro modo, intelligentemente provocatori. Poi il “verbo” è arrivato ai meno dotati, ed ecco che i murales sono spariti per far posto ai “graffiti” assolutamente idioti, privi di qualsiasi qualità artistica, che deturpano le nostre strade, i monumenti, i palazzi. Temo che il laicismo “nobile” e sempre rispettabile di un tempo si sia fatto soppiantare dal laicismo volgare e incolto di gente come quella di cui si occupa l’ottimo editoriale di Avvenire.

White Christmas


So I keep on posting about Christmas stories, legends, songs, poems, etc. This time is White Christmas’ turn, a widely celebrated song, perhaps the most famous and popular of all the Christmas songs. After all, who on Earth isn’t dreaming of a White Christmas? Ok, I know, must there be someone, statistically speaking, but if you have ever met one you would have walked away from them, wouldn’t you?

The morning after Irving Berlin wrote the song (it was early 1940) the great American songwriter went to his office and—as related by Wikipedia—told his musical secretary, “Grab your pen and take down this song. I just wrote the best song I've ever written—hell, I just wrote the best song that anybody's ever written!”

First performed by Bing Crosby in the 1942 musical Holiday Inn—in a duet with Marjorie Reynolds, dubbed by Martha Mears (click here to see the YouTube video)—the song went on to receive the Academy Award for Best Original Song. Since then “White Christmas” has become a Guinness Book of World Records song: over 100 million copies sold worldwide (this encompassing all versions, including on albums).

It is also to be recalled that the lyrics of the song struck a chord with the soldiers fighting in the Second World War and their families who were waiting for them back home.

In the video below Bing Crosby’s velvety smooth voice goes along with old-fashioned picture postcard landscapes—a touching jump into the past ... Enjoy!