«Il Buddha diceva: “Si deve morire, un giorno.” Ecco il senso dell'insegnamento del Santo, tradotto nella nostra realtà: siamo pronti a ritornare nelle strade in ogni momento. Siamo pronti al sacrificio per la nostra gente. Non abbiamo paura».
In altre parole, i «soldati delle pagode», cioè i monaci guerrieri birmani, non mollano.
«Noi abbiamo una missione: regalare ai nostri fratelli laici quello che abbiamo appreso attraverso lo studio della vita del Buddha. Concetti come amore per il prossimo, giustizia, compassione. Del tutto ignorati dalle autorità di questo nostro sfortunato Paese. Per questo crediamo che sia giusto sollevarsi: pacificamente».
Questo e molto altro in un articolo di Paolo Salom pubblicato oggi sul Corriere della Sera.
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