Che sarebbe stata dura, per lei, lo si sapeva. Ha osato troppo, perché, vabbè, la legge è uguale per tutti (e ci mancgerebbe!), però bisogna anche imparare a stare al mondo e che certe cose non si fanno. Ossia, si possono anche fare, però dipende. Da un sacco di fattori. Per dire: a chi? perché? con quali presupposti e obiettivi? Mica si scherza con la Giustizia!
E così, per decisione della procura generale della Cassazione, il 27 giugno sarà “processata” davanti alla sezione disciplinare del Csm. Naturalmente stiamo parlando del Gip di Milano Clementina Forleo. Oggetto del procedimento, ovviamente, l'ordinanza con la quale l’imprudente Clementina aveva chiesto alle Camere l'autorizzazione all'uso delle intercettazioni di alcuni parlamentari, tra cui Piero Fassino e Massimo D'Alema, per la vicenda Unipol.
Certo che è bello sapere che viviamo in un Paese in cui i diritti del cittadino sono tutelati con tanto scrupolo e dedizione—ehi, d’accordo, non si tratta esattamente di cittadini qualunque, ma che vogliamo fare, li discriminiamo solo perché sono dei politici, e magari proprio perché sono di un certa area politica anziché di un’altra? Già, e poi dicono che uno si butta con l’antipolitica! In-gra-ti, ecco quello che sono. Anzi, diciamola tutta: «Ver-go-gna»!