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Su Sarah Palin si sono dette e scritte molte cose. Un florilegio unico nel suo genere ed una pietra miliare—molto più nel male che nel bene—nella storia delle campagne elettorali americane. E tuttavia è lei, proprio lei, il fenomeno più interessante—più in positivo, stavolta, e per più di un aspetto, che in negativo—e il segno di una svolta che definire epocale non sarebbe esagerato. Leggere cosa scrive
Christian Rocca sul
Foglio per credere.
Per parte sua, Barack Obama, primo candidato di colore alla presidenza degli Stati Uniti, nonché quasi certo trionfatore della lunghissima corsa elettorale, potrebbe a buon diritto ritenersi defraudato di qualcosa: di essere «il primo», la novità assoluta, e roba del genere.
In entrambi i casi, comunque, ancora una volta l’America è salita in cattedra. Non occorre essere né un simpatizzante di
Mr. Obama, né un fan di
Mrs. Palin per prendere atto di questa verità.
This is America, folks.