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“Logorare stanca,” recita il titolo dell’editoriale di
Angelo Panebianco sul
Corriere di oggi. Un titolo che quasi certamente non ha proposto l’autore, ma che sembra azzeccato nella sua ambiguità, e quasi quasi più perfido del contenuto. Con ordine: logorare chi? Il
leader del Pd, qui non ci piove. Ad opera di chi? Dei capicorrente del Pd, anche qui nessun dubbio. Ma stancare? Chi stanca chi? I capicorrente (i logoranti) stancano il capo? Mah, sarebbe una ripetizione: se logori qualcuno vuol dire che lo stanchi. Dunque niente. Ma non dovrebbero esserci dubbi che i logoratori (variante interessante dell’obsoleto “lavoratori”) sono sempre gli stessi. Chi viene stancato, allora? Se non il logorato, direi, il partito nel suo complesso. Ma questa è solo una delle due (almeno) possibili letture, l’altra essendo quello che
Trilussa chiamava affettuosamente
“er popolo,” (che ovviamente
“se gratta - E er resto? - Va da sé... –”). Confesso che io personalmente propenderei per questa seconda interpretazione. Con una coda problematica (ebbene sì, un’altra!):
er popolo tout-court oppure e
r popolo de sinistra e basta? Mah, io non riesco a venirne fuori. E’ un genio, Panebianco, e questo già lo si sapeva, ma pure
er titolista der Coriere non è che scherzi …
Chapeau!
Le menate interne del pd mi hanno davvero stancato; ormai sono più stucchevoli di quelle che hanno animato 40 anni della vecchia DC. Mi fanno ridere poi gli "orfanelli" della sinistra più o meno mascherati da intellettuali (?!)
ReplyDeleteConfesso che faccio sempre più fatica a seguire o a minimamente interessarmi a ciò che succede in quel "dibattito" e in generale alle schermaglie della politica italiana nel suo insieme, compresi l'antipolitica, il grillismo, il dipietrismo, il travaglismo, il girotondismo ...
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