June 2, 2009

Il Berlusca e il mentecatto


Dove eravamo rimasti? Con i post in italiano, intendo dire…, dall’ultimo essendo passata tanta di quell’acqua sotto i ponti che quasi non riesco a capacitarmi di come abbia potuto lasciar passare tutto questo tempo. Il fatto è che è più difficile di quel che pensassi tenere in piedi un blog bilingue: questione di atteggiamento mentale, di frequentazione e reperimento delle fonti online, di personali idiosincrasie e di chissà quanti altri fattori, circostanze, pulsioni, interessi, ecc.

Ma oggi è la festa della Repubblica. Il momento adatto per una blogosferica rimpatriata, ancorché tardiva, ancorché poco entusiasmante, data la particolarissima congiuntura “politica” (con le virgolette più o meno obbligatorie). Perché è chiaro che qui non si può parlare che del “caso” di cui tutti scrivono—se ne parlano pure non saprei dire, ma ho la sensazione che no, alla gente non gliene possa fregare di meno, con licenza parlando.

E allora, vediamo un po’ come la possiamo mettere. Dunque, ad uno lo stile di vita del Berlusca può piacere o non piacere, e a me personalmente non piace, e questo non da un punto di vista moralistico (come hanno giustamente detto i vescovi: ognuno se la deve vedere con la propria coscienza, punto e basta), bensì da quello del buon gusto, del senso di ciò che opportuno e di ciò che non lo è, ed anche, se posso dirlo, dell’intelligenza. Però la politica è un’altra cosa. Così uno può non essere un “berlusconiano” e ciononostante essere un elettore più o meno senza tante incertezze dell’attuale capo del governo. Si vota innanzitutto una politica, se poi la persona che la incarna ci convince, tanto meglio. Non viceversa. Ma si può star certi che, quanto a persone, se uno stravede per Franceschini o per Di Pietro, beh, allora qualche problema c’è. Quelli come Franceschini possono andare a genio a chi, non avendo mai fatto politica attiva e non sapendo nulla di come funziona, non immagina neppure lontanamente come un politico di professione abbia potuto far carriera: avete idea di quanta “eleganza e nobiltà d’animo” debba essere capace, o più prosaicamente di quanto “pelo sullo stomaco” debba avere solo per diventare assessore di un comune medio-piccolo? E allora, per favore, lasciamo perdere quel piglio di “superiorità morale” … D’altra parte, se uno non è un po’ sospettoso di un capo partito con la passione per il palcoscenico di un Di Pietro, che si vede lontano un miglio che la politica (o quella che a lui sembra tale) era il suo sogno anche quando faceva il pm, Ok, non ci siamo. Non ho nulla da dire a chi tifa per quei due: se li merita, se li goda.

Detto questo, non voglio sfuggire all’aspetto più spinoso della questione: credo che Berlusconi sia innocente, che non sia, cioè, l’uomo descritto dalla moglie (sulla cui buona fede non mi permetto di avanzare dubbi, ma non sono neppure disposto a prender tutto per oro colato). Il ragionamento di Berlusconi, in sostanza, mi sembra convincente oltre ogni ragionevole dubbio: se avessi avuto qualcosa da nascondere non sarei stato così stupido da farmi scoprire. E detto da uno degli uomini più ricchi del mondo, e che per giunta è partito da zero, c’è da credergli.

Certo la Repubblica ha tutto il diritto di fare la sua campagna, più copie vendute non sono bruscolini e il resto sono chiacchiere. Quel che non è accettabile è questa sinistra mentecatta che cerca di cavar fuori qualche vantaggio elettorale dallo scoop di Repubblica. Forse se si preoccupassero di meno della propria presunta (e contestabile, contestabilissima) “superiorità morale” e di più dei più bassi salari d’Europa percepiti dai loro ex elettori operai perderebbero con dignità e con onore le prossime elezioni e quelle successive, e invece perderanno e basta. E meritatamente, sul piano politico—se anche su quello morale, è una questione che, come si è detto, riguarda le coscienze individuali.

9 comments:

  1. Ecco un commentario che ho scritto recentemente piuttosto contro l'articolo su The Times, che per difendere Berlusconi.
    (E vero che la sinistra ha sempre preso il diritto santo di pretendere possedere il monopolio di tutti gli argomenti di morale e di cuore. A tal punto a far ridere tutti all'ipocrisia sempre chiassosa).


    Quanto a rispettare alla vita privata di chiunque, lo si fa o non lo si fa. Non c'è alcuno compromesso possibile in questo riguardo.
    Ma ciò che non è mai ammissibile, che sia un affare privato o no, è quando un capo di Stato mentisce. (Non so se questo fosse il caso, sostenuto dai certi. Tu sapresti meglio di me Rob).


    'Se Berlusconi ha fatto qualcosa di illegale, che sia giudicato. Ma io non vedo molta differenza tra pubblicare una opinione a proposito della sua vita privata, e pubblicare foto della sua festa nella sua villa in Sardegna. Poiché si tratta anche della 'notizia', no? (allusione fatta nell' articolo del Times stesso).

    Poi quando si afferma di "difendere la privacy, in assoluto, è giusto" come non vedere una lorda contraddizione? Abbastanza per farsi ridere. Per me, conoscendo bene The Times, non è più 'The Times' che io conoscevo.'

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  2. Guarda, Mirino, qualche "mezza bugia" il Cavaliere l'ha detta, ma non, a quanto mi risulta, su questioni sostanziali, bensì su dettagli. Quindi si può dire che Mr B. si sia dato soltanto la zappa sui piedi (è un maestro nell'andare in cerca di guai e nel procurarseli anche quando potrebbe starne fuori).

    Su The Times siamo assolutamente d'accordo. Non solo quel giornale non è più quello di una volta, ma ha pure un certo "conflitto di interessi" quando si occupa di Berlusconi. E questo per via di uno scherzetto che il Cavaliere, qualche mese fa, ha giocato a Sky, che come certamente sai è di Rupert Murdoch, esattamente come The Times (vedi, ad esempiuo, Il Giornale di ieri).

    Può essere interessante, infine, la lettura di un articolo scritto dal direttore del Foglio, Giuliano Ferrara per il quotidiano tedesco Die Welt del 31 maggio: ecco il link alla traduzione italiana del pezzo.

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  3. Condivido molto di quello che hai scritto, soprattutto in merito alla questione del moralismo storico della sinistra (che tra l'altro ci portiamo dietro da togliatti e berlinguer). Ho scritto anche io una cosina in merito:

    http://meditazionimetafisiche.blogspot.com/2009/04/bigotti.html

    Fortunatemente i ragazzi del pdl che conosco non sono così convincenti nelle argomentazioni come lo sei tu, altrimenti le diatribe con loro sarebbero difficili da vincere (anche se più interessanti).

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  4. Zenone, in omaggio all'Eleate di cui è debitore il tuo nickname, non so se ricorrere a un quasi-paradosso e dire "meno male che le tue idee sono minoritarie dentro il PD!" perché se così non fosse io sarei in qualche imbarazzo, date le mie più recenti scelte elettorali... ;-)

    Ma, messo da parte per un attimo questo mio personale e imbarazzante conflitto di interessi, complimenti per la tua indipendenza di giudizio. Sarà un piacere tornare a leggere quello che scrivi, qui o sul tuo blog. In bocca al lupo!

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  5. Thud, once upon a time this was a bilingual blog...

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  6. I am making feeble efforts to be capable of some Italian myself...very feeble.

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  7. "Berlusconi è innocente"... "sinistra mentecatta"... ma non eri un riformista (di sinistra) una volta (pochissimi anni fa')?
    Il berlusconismo ormai è una vera e propria pandemia... concentrati sui post in inglese che è meglio.
    Saluti.

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  8. L'innocenza del Berlusca, almeno così mi pare, non c' azzecca niente con il riformismo.

    Come ho spiegato verie volte, inoltre, il mio "riformismo" (di una volta) è morto insieme al partito che lo ha inventato e soprattutto lo ha difeso quando il resto della sinistra, per lo più, lo combatteva con un accanimento pari soltanto alla sfrontatezza con la quale, in seguito, dice di averlo abbracciato e fatto proprio.

    Quel che resta della mia idea liberal-socialista, oggi come oggi, si riconosce meglio nel centro-destra che nel centro-sinistra. Ma credo che, se neppure quelli che si sono improvvisati riformisti e si sono appropriati della sua eredità vogliono più chiamarsi "socialisti," qualche buona ragione forse c'è. Quel che è certo è che io non ho praticamente nulla in comune con loro. Anche in considerazione delle questioni di bioetica (e in generale per tutto ciò che concerne i "valori tradizionali," la religione, ecc.), in ordine alle quali sono sempre stato abbastanza in disaccordo con i vecchi riformisti.

    Quanto ai post in inglese, vedi, dico esattamente le stesse cose. Compreso che che non sono un "berlusconista," se hai solo la pazienza di andare qualche post indietro (penso che tu capisca l'inglese).

    Comunque, guarda, il giorno in cui avremo di nuovo una sinistra "non mentecatta" io sarò tra i primi a gioirne. Magari non la voterò, ma sarò felice.

    Ciao

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